Rischiano di non essere mai assunti centinaia di vincitori del concorso di scuola dell’infanzia e primaria del 2016. Dopo mesi di studio “matto e disperatissimo” e una selezione durissima, che per l’elementare ha portato in graduatoria meno candidati dei posti disponibili, l’esito del cosiddetto concorsone voluto dalla Buona scuola renziana rischia di trasformarsi in beffa per oltre 800 aspiranti maestri siciliani. Perché le liste della selezione in questione scadranno il prossimo anno scolastico (nel 2019/2020) ma, nonostante il boom di pensionamenti, per quella data sarà quasi impossibile assegnare una cattedra a tutti i vincitori del concorso. E a complicare il tutto decine di sentenze dei giudici del lavoro che censurando il famigerato algoritmo che ha assunto al nord migliaia di maestri siciliani, ha già trasferito nell’Isola decine di insegnanti.
Per comprendere la situazione basta fare un passo indietro. I vincitori dei due concorsi di scuola dell’infanzia e della primaria sono stati, in Sicilia, 495 e 708. In quest’ultimo caso i posti assegnati dal bando erano 1.096. Lo scorso anno furono assunti 83 vincitori della primaria e 50 dell’infanzia. E stando ai pensionamenti che scatteranno dal prossimo primo settembre se ne potranno assumere altri 169 all’elementare e 68 alla materna. Ma non è detto che questi numeri si possano rispettare. Perché per ogni docente assunto fuori dalla Sicilia nel 2015 e trasferito dal giudice vicino a casa verrà meno un posto per le assunzioni a tempo indeterminato. In base a questi conteggi, dopo la tornata di assunzioni della prossima estate, resteranno da assumere 456 vincitori alla primaria e 377 dell’infanzia.
Numeri impossibili da coprire con il normale turn-over del prossimo anno. A manifestare tutta la preoccupazione di questi docenti in pectore Patrizia Santoro, che ha affidato alle colonne della Tecnica della scuola le sue angosce. “Sono consapevole che non fosse possibile assumere tutti i candidati subito”, ma la situazione “è preoccupante per chi è ancora in attesa di raggiungere l’agognata assunzione a tempo indeterminato”. Una situazione che definisce “incresciosa e inverosimile”. E non tranquillizzano, anzi “destano ansia i continui ricorsi vinti dai colleghi siciliani, assunti al nord Italia, i quali ottengono momentaneamente un’assegnazione in sovrannumero e successivamente l’assegnazione definitiva, inficiando il contingente da attribuire alle assunzioni”.
“Bandendo il concorso – dichiara Francesca Bellia, a capo della Cisl scuola regionale – il ministero ha sbagliato i conti non considerando anche la mobilità straordinaria. È evidente che queste persone che hanno sostenuto prove selettive molto impegnative hanno diritto ad avere il ruolo fino all’esaurimento della graduatoria”. Per Grazia Maria Pistorino, della Flc Cgil siciliana,
si tratta “dell’ennesima ingiustizia prodotta indirettamente dalla legge 107” perché “i posti che il Miur ha destinato ai vincitori di concorso sono stati utilizzati per colmare le falle di un algoritmo che abbiamo contestato immediatamente per la mancanza di trasparenza prima che per gli errori poi verificatisi. Come Flc Cgil vigileremo sull’adempimento della fase finale del concorso perché gli impegni assunti nel bando vengano mantenuti”.
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