L’intervista è servita al Re della pizza
Quando il cibo diventa arte e spettacolo: possiamo descrivere così l’evoluzione di una passione in un lavoro creativo. La passione di cui parliamo è quella che si nasconde in ognuno di noi e che in Piero Asaro si è trasformata in vero e proprio Amore. Per cosa o chi? Per il piatto che più di tutti caratterizza la tradizione culinaria italiana: la pizza. Piero Asaro, di Trapani per la precisione di Mazara del Vallo si è affermato come pluricampione di pizza acrobatica, in Italia e all’estero, ed è riuscito ad elevare all’ennesima potenza l’arte de “i pizzaiuoli napoletani” in una vera e propria meraviglia che unisce velocità, esercizio fisico, gusto in un unico impasto preparato proprio al volo…è il caso di dirlo! Matita e Forchetta, è pronta per intervistarlo!
Ci piace iniziare le nostre interviste con una breve presentazione. Ci racconta chi è Piero Asaro, come è nata la sua passione per la pizza e come è riuscito a diventare campione di pizza acrobatica?
La mia passione è nata fin da piccolo, non so dire di preciso quando. Sono figlio d’arte, ho due genitori chef che ringrazio molto per avermi donato la passione per la cucina italiana. La pizza acrobatica è stata un colpo di fulmine, un perfezionamento della parte fisica e mentale della mia professione. Con la pizza acrobatica il mestiere del pizzaiolo è diventato sport.
LA FORMAZIONE NELLA PIZZA
A proposito di acrobazie, in occasione della “Pre World Cup – XXXIII Guarnieri International Trophy 2016” ha ottenuto il primato di pizza acrobatica a 1500 metri d’altezza. Cosa si prova in quegli istanti? Qual è il segreto per far volteggiare, contemporaneamente, 2 pizze in aria e soprattutto a quell’altezza?
Avevo voglia di andare oltre il limite che avevo già raggiunto. Ho messo in campo tutta la mia passione e amore per la pizza: è stata un’emozione incredibile partecipare a questo evento. Per la prima volta ho fatto una vera “pizza al volo”!
Si fa presto a dire “pizza”: ma oggi i pizzaioli sono diventati sempre più “creativi”. Come è cambiato negli ultimi anni questo piatto-simbolo e cosa rappresenta oggi?
La pizza cambia e si evolve ogni giorno. Per fortuna esistono nuove tecniche e nuove materie prime che permettono di realizzare un prodotto sempre moderno e tradizionale allo stesso tempo.
Da vero campione, Piero Asaro si è posto l’obiettivo di trasmettere ai più giovani il suo mestiere, aprendo a Ferrara la prima scuola di pizza acrobatica: la APW – Acrobatic Pizza Word. Come funziona questa attività?
E’ una scuola che ho aperto con molto entusiasmo e voglia di trasmettere la passione per la pizza. Il freestyle non è soltanto uno show in cui si fanno volteggiare le pizze, ma è un modo per professionalizzarsi e velocizzare il proprio lavoro. Per essere freestyler bisogna essere necessariamente dei buoni pizzaioli prima. Non insegno a freestyler che non siano di base pizzaioli. Guardate il video per credere! [ndr]
I suoi colleghi, come Gaetano Ragunì e Carlo Romito, nelle nostre interviste hanno individuato nell’impegno, costanza e cultura le basi per i giovani che vogliono diventare pizzaioli. Qual è il consiglio che darebbe ad un giovane che vuole diventare pizzaiolo?
Sono perfettamente d’accordo con i miei colleghi. Per i giovani io consiglio soltanto una ricetta composta da tre ingredienti fondamentali: umiltà, passione e vocazione. Senza questi presupposti non si può iniziare a fare il pizzaiolo.
PIZZA E SALUTE
La pizza è il piatto più amato da tutti, grandi e piccini. Ma sempre più cresce tra loro il numero dei celiaci. In che modo un esperto pizzaiolo come lei si rapporta a questa problematica? L’utilizzo di farine e prodotti gluten free incide sul gusto e la consistenza della pizza?
Il mondo del gluten free è in continua espansione, è un settore eccezionale dotato di materie prime di grandissima innovazione. Si possono fare pizze buonissime e senza glutine, basta utilizzare ingredienti italiani di ottima qualità. Ai bambini non può essere negata la gioia di mangiare una pizza!
LA PIZZA GLOBALIZZATA
E’ felice per la nomina della pizza napoletana come patrimonio dell’UNESCO?
Sono molto contento per i colleghi napoletani. La pizza napoletana è un simbolo di creatività, ma l’arte del pizzaiolo è italiana, la nostra pizza rappresenta il vero made in Italy.
Crescono le importazioni di grano dall’Ucraina, mozzarelle ottenute da cagliate lituane, extravergine tunisino e concentrato di pomodoro cinese. I pizzaioli oggi come difendono la vera pizza italiana?
Basta pensare che in America amano non solo il nostro cibo ma anche i cuochi italiani. Il made in Italy e la pizza possono essere difesi soltanto mediante l’utilizzo di ingredienti italiani scelti, che oggi non hanno nulla da invidiare rispetto al passato.
CURIOSITA’
La pizza fatta in casa non avrà mai lo stesso sapore di una pizza cotta in un forno a legna: ma prepararla con tutta la famiglia è divertente ed educativo! In che modo i piccoli chef possono partecipare?
Assolutamente vero! Preparare la pizza a casa è un grande momento educativo per i bambini. Da piccolo mi divertivo a giocare in cucina con mia nonna, che mi ha insegnato molto. E’ importante educare i bambini alla nostra cultura. Bastano ricette semplici per far mettere le mani in pasta!
Ci piace terminare l’intervista scoprendo qualche lato più personale dei nostri intervistati, dunque qual è il piatto preferito in famiglia? Non vale la pizza come risposta
La risposta è soltanto una: gli spaghetti al gambero rosso di mia madre, sono imbattibili! Durante queste festività non ho smesso più di mangiarne E, a bene vedere non possiamo davvero biasimarlo a Piero![ndr].
(matitaeforchetta.it)